Sopra le scale

Liriche: Amalinze

Produzione: Beatzunami

Record: Cameretta

Mix e Master: Sfanto

Riprese: Raimo

Production Montaggio & Color: Raimo Production

Testo:

Una notte sulla panchina,

parole e note, la testa china

Aspetto ancora un po’,

alzo lo sguardo sembra mattina.

Non ho capito mica che ci faccio qua,

se il motivo che mi tratteneva adesso spinge in là.

M’affascina la vita da talento fallito pentito del tempo che ha perso

e resta mesto mentre fissa i tagli nello specchio.

La faccia sfatta. Il corpo arranca.

Il sole splende io con l’ansia in stanza.

Momenti belli che sembra una danza coi miei frammenti di passato,

in sottofondo il cuore, il ritmo a tratti incalza.

Sento il peso dell’esistenza tirarmi in basso verso il fondo

mentre riempio la tua assenza.

Immensamente fragile, al contempo invulnerabile,

vivo di opposti sposto l’asta in alto e vinco tra le lacrime.

La sofferenza è il prezzo della resistenza, la sentenza non è scritta

ma la gente è pigra e ignora l’incoerenza

di chi piange fame sete e carestia,

per poi buttare i soldi che guadagna in lotteria.

In un mondo che va di fretta, la vita non gli sta dietro,

a tornare com’eravamo ci penso ma non ci credo.

Sguardo fisso al cielo, punto la meta mentre mi chiedo

se sono abbastanza bravo a cambiare il mondo che vedo,

andare indietro, tra soldi veleno ed occhi di vetro,

pietre preziose e un futuro tetro.

I giorni cambiano i volti, e nel cuore spuntano i solchi,

la perdite che non scordi ti fanno perdere colpi.

Per me il rap non è musica, è il flusso nelle mie vene,

l’acciaio delle mie catene, quel suono che mi appartiene da sempre,

e mi costringe e scriver versi, per dimostrare a chi non sa chi siamo

che ci sentiamo diversi.

Perchè le nostre storie non profumano rosa,

non parlo di vida loca, ma qui di speranza ne hai poca.

Insistono per la scuola, un lavoro dopo il diploma,

ma in ‘sti contesti non puoi aspirare a chissà che cosa,

ma inspirare, maturare, rinunciare, con le mani vuote

e il cuore in perenne procinto di straripare.

E tu fatti amare, tra notti e giornate amare,

tradolci carezze al mare, tra serate sognando sopra le scale

di andare via e restarci, puntando grandi palazzi,

poltrone e contatti coi piani alti.

Mi rattrista a tratti, vedo ragazzi non sentirsi adatti

ed uomini incapaci sottrargli soldi e contratti,

consumando grandi pasti nei migliori ristoranti,

amanti del lusso, si ma a danni degli altri.

Ho visto come funziona, chi suona senza corona

ha una penna di fuoco e scrive soltanto per la sua storia.

Tra un muro di vetro e sogni che sembrano irraggiungibili,

io mi frappongo al vero e alla voglia di essere cinici.

Il cuore non serve a niente, se speri che poi la gente ricordi il tuo bene,

fermati e pensaci attentamente,

chi viene ammirato non ha la stoffa del grande eroe ,

ma mira al cuore spietato trafigge accuratamente e mente.

Amaramente commentiamo quotidianamente,

i giorni vanno avanti e ci delude gente senza valore,

studenti senza valori, senza cultura idee e passioni,

e legami coi propri luoghi.

Ma io rimango fiero, il sentiero lo traccio da solo,

dove porterà? Lo saprò più tardi ma intanto scolo

litri d’esistenza, dimenticando i falsi problemi,

il passato e strani pensieri, col cuore a battiti pieni.

Non voglio la ricchezza, voglio ricordi placcati d’oro,

perché al capolinea coi soldi ci compri poco.

Un concerto live con posti in tribuna, violini e coro,

mai varrà Il suono di una chitarra davanti a un fuoco.