SCALPELLO E MARTELLO

Il racconto del rapporto tra Nicola ‘o marmista e la sua bottega dal punto di vista di quest’ultima. Nel monologo, la bottega prende vita e narra della sua relazione con il ticchettio, dall’astio iniziale, attraverso l’intesa, fino al peso dell’assenza. Nicola ‘o marmista, mastro scalpellino, è autore delle opere conservate all’interno della sua bottega di via Astarita 50 – convertita in tosello durante i giorni della festa – in cui ha lavorato dagli anni ‘70 al 2020.

Il video ufficiale di Scalpello e martello

Riprese e montaggio: Marcos x Gas Recording

Musica di Angelo Chiavazzo

Estratto dall’album Ematologia (2020)

Testo:

Tic tic tic tic
Ah, questo ticchettio
Per quanti anni m’ha fatto compagnia
Non è stato facile abituarsi, c’è voluto un po’ di tempo
Per anni mi avevano accompagnato rumori di vario tipo
Le risate dei bambini, ad esempio, i litigi tra coniugi, il suono dei bicchieri
Le canzoni e aihmè anche le bombe
Ma mai avrei pensato di dovermi confrontare con un
suono così metallico, rapido, scandito, preciso
Invece, ad un certo punto della mia vita ne è diventato la costante
Scalpello e martello
Solo scalpello e martello ogni giorno avevo la disgrazia di dover ascoltare
Che poi non capivo neanche il motivo
ma perchè? Pensavo
Datemi una ragione sola per la quale io dovrei farmi andare bene sto rumore
Ma poi, pian piano l’ho capito
Tutti i giorni c’era un via vai di gente a salutare, portare un caffè e sentire sto ticchettio
E pure loro sembravano curiosi di capire che stava succedendo
E a un certo punto, tutto ha preso un senso
Quando ho visto i mezzi busti, le fontane, il popolo
E i ritratti di Sant’Alfonso
E il mio preferito di tutti: Quello della Madonna del Carmelo
Dovete sapere che quando viene primavera
e io me ne accorgo dai colori che diventano più brillanti
tutta una serie di rumori
i tamburi, i canti, la fornacella che arde
Per una settimana, ma che dico…un mese
si moltiplicano all’infinito
e vengono tutti a vedere quel quadro della Madonna, stare insieme e pregare
che poi stare insieme e pregare diventano la stessa cosa
E tutto grazie a quel ticchettio
Scalpello e martello
Solo scalpello e martello ogni giorno avevo l’onore di poter ascoltare
A un certo punto, però, il ticchettio
è diventato meno frequente per poi spegnersi del tutto
Non l’ho sentito più
Pensavo non l’avrei mai detto e invece
che darei per sentirlo come un tempo
Mi manca
Eppure a volte, quando l’aria è ferma
La notte è scura e il silenzio più totale cala
Ho come l’impressione di sentirlo
O forse no, non è un impressione
Quel ticchettio è qui per sempre
E io lo sento, dentro di me
Io che sono la bottega di Nicola ‘o marmista