Rodin (Prod. Beatzunami)
Amalinze feat. Lucia Abagnara
Liriche: Amalinze
Voce: Amalinze e Lucia Abagnara
Produzione, Mix e Master: Beatzunami
Record: Cameretta
Riprese, Montaggio & Color: JOV X One-Take Production
Testo:
Sono
sveglio finalmente recentemente
ho due gambe lisce che mi ingolfano la mente
lo specchio non mente affatto
di fattosempre diffidente chiama solo il call center
Mentre
Una voce mena un fendente
mi chiede: cosa hai fatto? rispondo niente
Io che chiedevo stabilità mentalmente
Grido al muro in un motelmi sa che non sente
L’alba è incandescente sette ore
Che lotto con la sete e il batticuore
Mi Vorrei scordare lo stupore
i pianti di dolore
Le nottate andate svegli alimentando la speranza
Quei gesti marginali di cui ignoravol’importanza
Fossi stato più onesto con me stesso
Mi raccolgo da terra eppure ammesso
se ci fossi diresti ma che fesso
mi ignoravi dopo l’amplesso
certo ti confesso che tornare
come prima può guastare
non potrebbe più bastare
una fanciulla da spogliare
a emozionarmi quando qui il tuo forte magnetismo
pesa immensamente e mi sovrasta
con la faccia di chi si ripassa in mente ciò che è stato
e l’abbandona perché dopo poco è esausta
scrivo barre Keith Jarret dallo stereo sa distrarre,
mi rilassa, abbassa il volume dei pensieri e innalza viceversa
spirito quando improvviso l’ego mio collassa
ma tranquillo che ti passa,
da domani non c’è traccia, incassa
i colpi sulla faccia, l’assa-
giare il sangue
non è dolce ma mi tocca pagare la tassa, dalla tasca
la tua foto che di colpo prende e casca
eri stupenda ma indossi una maschera icastica
una visione estatica ma la statistica ti smaschera
da qui l’acustica è fantastica,
brezza marina, sirene di navi dolci assoli vocali di gabbiani
grembo dell’ispirazione artistica
noi, ce le avevamo le basi
di sicuro ce ne sono di casi
ormai di questastoria analizzo le fasi
eppure mi ricordo solo le ultime frasi
arrendiamoci anche se all’interno rode
rendiamoci conto che era intenso ma fugace
cediamo al destino ma l’intento era tenace
io sulla soglia della porta dell’inferno Rodin
rosso in volto freddo addosso
posso andare mi hai rimosso
sorde eco io alle corde
morde il collo mai discorde
sulla mia dose quotidiana del suo corpo
mi diceva che ingordo, dammi un bacio e siamo d’accordo
tu sei il virus io non ho l’anticorpo
dicesti sei bello così
torniamo a casa in tassì, sì
tutt’ad un tratto colpì, Ci’
non sto più bene, capì
mi basti davvero
ci sentivamo uguali sul serio
mai rinnegato chi ero
ma per te non penserei con criterio
che me l’han detto fra non ti azzardare nemmeno
che ne trovi una in un battibaleno
non è la stessa ma torna comunque il sereno.
Ritorna comunque il sereno
Ritorna comunque il sereno
Ritorna comunque il sereno.
arrendiamoci anche se all’interno rode
rendiamoci conto che era intenso ma fugace
cediamo al destino ma l’intento era tenace
io sulla soglia della porta dell’inferno Rodin.
Non c’era niente di speciale in te
Non c’era niente di speciale in me
C’era qualcosa di speciale in me
C’era qualcosa di speciale in te